Sono numerosi i vantaggi del scegliere il rivestimento per la cucina in grès porcellanato. Rappresenta il piano da lavoro ideale per la cucina e si presenta come la migliore scelta per il rivestimento.
Il grès porcellanato è un materiale estremamente versatile, infatti può essere realizzato ricreando vari effetti, dalla pietra al legno, dal cemento alla resina. In generale, si adatta ad essere posizionato sia all’interno che all’esterno della casa in versione outdoor.
È perfetto per essere collocato anche in ambienti più particolari e che necessitano di una maggiore attenzione come la cucina.
Il piano cucina viene generalmente realizzato utilizzando le lastre con grandi formati. Esso dev’essere composto da materiali resistenti, idrorepellenti e di cui la pulizia avvenga con facilità, tutte caratteristiche del grès porcellanato. Questo materiale consente anche una durabilità elevata, i suoi colori non vengono alterati dal tempo, ma rimangono vividi e brillanti.
Il grès porcellanato è frutto della cottura ad altissime temperature di particolari argille, che sia a tutta massa o semplice grès porcellanato è la soluzione ideale perché ha un’alta resistenza alle temperature, non è un materiale poroso, una caratteristica fondamentale per gli ambienti della cucina, in quanto l’assenza di porosità lo rende impermeabile all’acqua e alle macchie, inattaccabile da acidi e solventi. Il grès è un materiale durevole e resistente all’azione di eventuali sostanze chimiche e alla formazione di umidità.
L’essere un materiale versatile, permette di ottenere più effetti, a seconda dello stile delle ambientazioni. Presenta una pluralità di finiture e finish che riescono a soddisfare anche i gusti più particolari e ricercati. Dall’effetto legno, al marmo e perfino al cotto o al cemento, è possibile imitare qualsiasi tipo di materiale per ottenere lo stile desiderato, fino ad arrivare all’effetto delle ceramiche tradizionali con discromie create ad hoc per imitare il prodotto naturale.
La versatilità del grès porcellanato viene enfatizzata dalle piastrelle di piccolo formato, varie aziende propongono moduli ridotti, ideali per decorare i rivestimenti in cucina.
Le piastrelle di piccolo formato tornano protagoniste delle collezioni di moltissime aziende, che legano tradizione e design contemporaneo. Il grès porcellanato impiegato nel rivestimento del backsplash risulta la scelta ideale per la cucina, infatti l’assenza di alterazioni nel tempo è una caratteristica fondamentale. Che sia con un pattern geometrico, o che si prediliga collezioni ispirate all’eleganza della pietra o del marmo, con colori caldi e avvolgenti, per atmosfere contemporanee e moderne, il grès riproduce fedelmente qualsiasi tipo di materiale. Le piastrelle in grès sono facili da pulire, resistenti alle macchie e insieme al trattamento antibatterico, disponibile su richiesta, è in grado di rimuovere il 99% dei batteri.
Per uno stile ricercato ed elegante, è sempre bene pensare in anticipo al progetto generale della cucina definendo lo stile e le tonalità di colore selezionate e abbinare il rivestimento al piano di lavoro, al tono delle pareti e alla finitura delle ante, in contrasto o tono su tono, per non commettere errori.
Qualsiasi sia lo stile scelto per la cucina, il grès è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.
L’abbinamento dei colori nell’interior design richiede conoscenze tecniche e spiccato senso estetico.
La scelta dei materiali e delle relative palette di colori e texture non va trascurata già nelle prime fasi del progetto ma si compie in fase iniziale della progettazione, in modo che il risultato finale sia coerente in tutti i suoi aspetti.
I professionisti si basano sul Cerchio Cromatico, di cui abbiamo già fatto cenno nel post precedente (vai al post “Abbinare i colori nell’Interior Design parte 1”). Si tratta di un dispositivo che è stato sviluppato da Johannes Itten. Esso ci aiuta ad abbinare i colori che sono divisi in primari, secondari e terziari. I colori primari sono giallo, blu e rosso. Miscelandoli, si ottengono i colori secondari, verde, arancio e viola. Nella parte più esterna del cerchio abbiamo i colori terziari, che sono la somma dei colori secondari e terziari.
In questo post parliamo di come è possibile descrivere il colore attraverso gli attributi di tinta, luminosità e saturazione.
Nella teoria dei colori la tinta è il colore “puro” percepito dall’apparato visivo umano, ovvero legato ad un ristretto spettro o singola linea d’emissione all’interno dello spettro visibile detto spettro ottico. Rosso, verde e giallo sono esempi di tinte. Le tinte sono ordinate nel cerchio cromatico. Nelle moodboard presentate, si trova un esempio di colori diversi e tinte diverse e di colori diversi e stessa tinta
La luminosità specifica la quantità di bianco o di nero presente nel colore. La scala di luminosità più importante è l’asse dei grigi, ossia la scala cromatica. Nelle moodboard si trovano esempi di colori diversi e stessa luminosità.
Il terzo attributo del colore è la Saturazione che si definisce come l’intensità di un colore. Una tinta molto satura ha un colore vivo e brillante. Al diminuire della saturazione, il colore diventa più tenue, debole e tendente al grigio.
Nelle immagini abbiamo alcuni esempi di realizzazioni utilizzando i pavimenti e i rivestimenti in Gres porcellanato scegliendo colori diversi ma stessa tinta.
Parleremo ancora di colore sul nostro Blog e affronteremo altri temi legati alle scelte cromatiche nell’interior design.
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